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Gesù, a che ora?

Storie di Incontri

Non è una pagina per ragazzi. Anche per ragazzi, perché anch’essi incontrano Gesù.

E’ una pagina per chi ha capito che “gli attimi di Dio” sono imprevedibili.

Quando meno ce l’aspettiamo, la vita ci offre situazioni anche abbastanza normali, ma nelle quali occorre scoprire la Presenza di Qualcuno che accompagna la nostra esistenza e ci dà appuntamenti misteriosi e profondi.

Chi può scoprire il mistero di certi atti d’amore che ci sorprendono e ci lasciano senza parole?

Chi può spiegarsi i capovolgimenti di fronte di persone che, improvvisamente, lasciano a piedi la nostra vita e se ne vanno per i fatti loro, ignare del dolore che provocano e dello sconcerto che scatenano?

Sono esperienze soprattutto degli adulti che hanno compiuto scelte importanti nella vita e che ogni giorno devono confrontarsi con situazioni nuove e inspiegabili.

Arriveremo a comprendere “gli attimi di Dio”, passando attraverso piccoli pezzi delle nostre giornate. Riguardano gli adulti e i giovani.

Ci confronteremo con l’incontro personale con Gesù, sia che lo conosciamo, sia che risulti un po’ estraneo alla nostra vita. Certamente i suoi incontri hanno una ricchezza umana incredibile. Da quella ricchezza attingeremo per comprendere le profondità della nostra vita di uomini e di donne.

Se fino a questo momento, per tante settimane, ci siamo fermati a riflettere sul mistero della donna, adesso vogliamo fissare l’attenzione sull’incontro. Nessuno vive da solo. Ognuno ha relazioni più o meno intime. Queste  relazioni aspettano di essere vissute in maniera umana autentica.

Vedremo quali problemi ci potrà suscitare un incontro.

La nostra vita sarà interpellata e messa in discussione.

A tutti chiedo di riflettere attentamente, attraverso ciò che legge e ascolta, sulla propria vita. Sapendo che la riflessione è il lievito della vita.

Una nuova avventura, insomma. Viviamola con entusiasmo. Quello di sempre!

Don Mario Simula

Dagli Atti degli Apostoli. Capitolo 9

“Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora
Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista.

Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?». Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei deliberarono di ucciderlo, ma Saulo venne a conoscenza dei loro piani. Per riuscire a eliminarlo essi sorvegliavano anche le porte della città, giorno e notte; ma i suoi discepoli, di notte, lo presero e lo fecero scendere lungo le mura, calandolo giù in una cesta. Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo. Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come, durante il viaggio, aveva visto il Signore che gli aveva parlato e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù”.

Un incontro speciale

Saulo, chiamato in seguito Paolo, si distingueva per la determinazione nella caccia ai Cristiani con l’intenzione di ucciderli.

Non riusciva a sopportare che la Bella Notizia portata da Gesù si diffondesse. Non gli rimaneva altro che fare strage dei seguaci della nuova fede.

Proprio mentre cammina per la via di Damasco fa l’incontro decisivo della sua vita. Sente la voce di Gesù che lo chiama: “Saulo, Saulo”. Ancora una volta il nome diventa il modo della prima comunicazione, della prima e inattesa confidenza. “Saulo, perché mi perseguiti?”.

“Chi sei, o Signore?”.

“Io sono Gesù che tu perseguiti”.

Le parole sono di una forza e di una efficacia inattese. Quella voce è di Gesù. Saulo, perseguitando i cristiani, sta perseguitando Gesù. Lui e i cristiani sono la stessa cosa.

Quando compiamo violenza o facciamo qualsiasi  genere di male, stiamo colpendo Gesù.

Il fatto rappresenta l’inizio di una vita nuova per questo uomo pieno di furore e di entusiasmo nella sua volontà distruttiva. Non sa che facendo violenza a queste persone indifese sta offendendo Gesù. Sta aggredendo la sua bontà. Sta mettendo il bavaglio al Vangelo.

Saulo trova, però, chi lo aiuta a trovare Gesù. il primo è Anania e poi sarà Barnaba che diventeranno le sue guide spirituali.

Che meraviglioso incontro tra Gesù e un suo persecutore che accetta di cambiare vita. Accetta di essere una persona nuova che sostituirà la sua violenza contro Gesù in un amore sconfinato che da questo momento in poi caratterizzerà la persona di Paolo.

 

Il nostro incontro Con Gesù

Se guardiamo la nostra vita e vediamo quante esperienze nuove riusciamo a costruire, ci rendiamo conto che in noi sta avvenendo la conversione: Da uomo avversario e nemico di Gesù, posso diventare suo amico, suo discepolo.

Io non so quanto noi siamo sulla strada di Damasco alla ricerca di Gesù. Una cosa è sicura, che tra noi e Lui si è stabilito un rapporto nuovo, un’esperienza inattesa.

Accanto alla nostra durezza d’animo si sta facendo strada in noi un cuore pieno di amore. Da che cosa ce ne accorgiamo?

Dal fatto che non riusciamo più a non leggere il Vangelo. Non riusciamo più a non metterci sui passi di Gesù. Non riusciamo più a rimanere indifferenti davanti al bene che Lui ci suggerisce.

Capita sempre di più che riusciamo a cercare gli amici che hanno bisogno di noi. Riusciamo ad essere più impegnati nel nostro lavoro. Riusciamo a costruire relazioni nuove tra di noi. Tutto questo significa che la nostra vita sta cambiando. Non possiamo rimanere indifferenti.

Se Gesù ci interessa, non posso più fare finta che non sia così. Se riesco ad amare con maggiore generosità le persone che incontro, non posso sembrare indifferente. Se riesco a difendere un amico solo e in balia dei violenti, non sposso dire: ”cosa mi importa?”. Anche io sto incontrando Gesù lungo la via di Damasco, e sto iniziando ad accorgermi che Gesù c’è. E’ con me. Accanto a me.Voglio iniziare a rendermi conto che Lui mi chiama per nome e vuole da me un percorso nuovo: generoso, ricco di bontà. Vuole che diventi una creatura che intraprende una via molto diversa da quelle che si è soliti frequentare ogni giorno per comodità .       

                                                                                                                                                                                             Don Mario Simula

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