Scompiglio di Dio:
La Quaresima
DOMENICA DI PASQUA – RISURREZIONE DEL SIGNORE (Anno A)
DIO IMPREVEDIBILE, DIO DELLO STUPORE
Letture della Veglia Pasquale come dal Lezionario. Letture del giorno:
Atti degli Apostoli 10, 34a. 37-43; Salmo 117; Lettera ai Colossesi 3, 1-4; Giovanni 20, 1-9
Per me OGGI è Pasqua. Per me OGGI il Signore ha vinto la morte ed è risorto. Ogni testo della Parola di Dio è un “memoriale”. Un avvenimento, un richiamo, un incoraggiamento, una speranza che si realizzano in questo frammento della storia. OGGI.
Dio mi chiama a correre verso quella tomba vuota, che ha perso il sapore tetro della morte e profuma di unguento dell’immortalità. Quanto aspetto ancora ad andare, a guardare dentro, con il cuore in tumulto? Dove regnava la morte, incontro ormai il Signore della Vita.
La gara a chi arriva per primo per toccare con mano, per vedere, per raccontare è un bisogno irrefrenabile. L’unico bisogno che mi fa sperimentare la Pasqua OGGI. Nella mia contemplazione vivo in questo modo l’OGGI della mia Pasqua.
Meditando comprendo che per vivere la Pasqua, devo avere familiarità con l’incognito, col mistero nascosto in quel sepolcro e dentro di me.
Il lievito si mescola alla pasta e il chicco di grano, già affondato nella zolla, ormai rifiorisce.
E’ la presenza straordinaria di Dio in me. Dio che mi parla da Padre. Dio che, in certi momenti, mi fa paura, perché la sua Parola, senza accenti sensibili, è penetrante e tagliente. Una Parola che si insinua e scava, che purifica e corrode, che ristora e irriga, che contiene Vita e Potenza, che è mite e insistente, opportuna e importuna, sconvolgente e pacificante, tumultuosa e pacata.
Questa Parola è Gesù, nostra pasqua, agnello immolato e glorioso. Gesù bello come nessun altro figlio di uomo. Morto e risorto.
Cristo mi parla: Figlio di Dio, Fratello mio.
Gesù nostro rimorso e nostra pace. Gesù nostro pianto e nostra gioia. Gesù amico fedele e forte. Gesù vicino e lontano. Gesù nel Vangelo e nei Fratelli. Gesù lebbroso e ricco. Gesù miserabile e onnipotente.
Gesù mia conversione, mio sangue e mia acqua, mia vita, verità e via. Gesù feriale e festivo. Gesù del Venerdì e della Domenica.
Gesù che muore sconvolgendo il mio egoismo, denudando i miei piaceri, svergognando la mia invidia e accogliendo i miei limiti.
Lui, Gesù, risorge, e con la sua risurrezione folgora i miei pensieri, rimargina le mie ferite, guarisce la mia presunzione, riaccende la speranza, rafforza la mia Vita Nuova, mi rende fratello e amico, mi ricostruisce umile e buono, paziente e benigno, costruttore di pace e di serenità.
Gesù mi fa “se stesso”, salvando la mia vita perduta, purificando al fonte dell’Acqua che sgorga dal suo costato le mie piaghe, rivestendomi della veste nuziale.
Ormai dentro di me scorrono fiumi di acqua viva. Il Sangue di Cristo mi inebria. La risurrezione diventa in me un’urgenza del cuore da raccontare a tutti. A piena voce. Con gioia.
Davvero lo posso gridare: il Signore è veramente risorto. Alcuni di noi l’hanno visto. E noi vi testimoniamo ciò che abbiamo veduto: un Dio di vivi. Le nostre mani lo hanno toccato. Il nostro cuore lo ha sentito e sperimentato. Non lo vedete nelle mie mani, nelle mie parole, nei miei gesti, in tutto me stesso?
Cristo è veramente Risorto.
Don Mario Simula
III Domenica di Quaresima Riflessione per Adolescenti: La Samaritana
V Domenica di Quaresima: Gesù sempre uno di noi: nella Morte e nella Vita